lunes, 22 de octubre de 2012

Come diventare un buon traduttore in Italia




Il settore della traduzione diventa sempre più complesso a causa dei continui mutamenti del mercato mondiale. Chiunque davanti ad un computer può definirsi traduttore ma essere madrelingua e conoscere bene una lingua straniera non basta. È necessario avere molta esperienza.
 Ma come si fa a lavorare come traduttore se non si ha esperienza? E come si fa ad avere esperienza se non si ha mai lavorato? La strada da percorrere è lunga.
Prima di tutto è necessaria una conoscenza approfondita di una o due lingue straniere e di un’ottima dimestichezza con la propria lingua madre. Una laurea in lingue e letterature straniere rappresenta un buon punto di partenza per poi specializzarsi  in uno o più settori: legale, economico, medico, ecc..  Si può proseguire con un buon master o con dei corsi di formazione altamente specializzati nella formazione di traduttori o interpreti di conferenza.
Un ulteriore passo è quello di farsi conoscere anche come traduttori freelance, cercando informazioni sulle varie case editrici del proprio paese e sulle agenzie di traduzione per cui si potrebbe lavorare in seguito ed essere in continua ricerca di possibili clienti.    
E per chi volesse diventare un traduttore giurato?
In Italia non esiste un traduttore giurato nel senso in cui è inteso negli altri paesi europei, nei quali per ottenere tale qualifica bisogna sostenere un esame di Stato. In Italia, un traduttore giurato è “un aiutante del giudice”, ed è colui che prima di svolgere il proprio incarico di traduzione o consulenza, giura di adempiere bene e fedelmente al compito affidatogli. Dunque per poter essere un traduttore giurato, il traduttore deve iscriversi agli appositi Albi tenuti dal tribunale. Solo dopo l’iscrizione, gli verrà conferito l’incarico da parte dei Giudici o dei Magistrati. Il traduttore giurato, inoltre, può comunque mettere le sue conoscenze oltre che al servizio dell’Autorità Giudiziaria anche  al servizio di aziende, studi legali, studi notarili e soggetti privati, qualora gli richiedano traduzioni asseverate.